e anche oggi bella gita in ambiente strepitoso... un pò meno bella la neve.
Partiamo io, Carlo, Antonello e Anna da poco sotto il lago d'Antorno imboccando il sentiero 115 che ci porterà al rif. Fonda Savio.
neve dura e poca fresca sul versante rif. Fonda Savio
Raggiunto il rifugio pieghiamo verso S per sentiero 115 diretti alla Forcella del Nevaio (visitata peraltro 3 mesi fa in vesti estive).
Magra constatazione che la poca neve fresca caduta il giorno precedente è stata spazzata dal forte vento tanto che, gli ultimi 50mt di dislivello per la forcella, ci mettiamo gli attrezzi in spalla.
La gita oggi pare molto gettonata il che equivale a confusione in salita... e così optiamo per la discesa per un canale parallelo, anch'esso con neve dura e pressata dal vento.
il canale di partenza... sgrat sgrat
Via via che scendiamo la neve migliora... decidiamo di tenere la dx orografica e ci dirigiamno verso la Val de le Ciampidele fino sotto quota 2000mt trovando bella neve polverosa !
in discesa al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo
neve bella e belle "S" profonde
ultime serpentine prima del pianoro, sotto a f.lla Rimbianco
Qui ripelliamo per risalire a f.lla Rimbianco 2176mt dove la discesa che ci aspetta è su 20cm di neve polverosa... peccato che un sole velato ci abbia regalato una pessima visibilità e contrasto.
dislivello salita = dislivello discesa = 1050mt
profilo dei blogghisti
- rudy favero
- ATTENZIONE: in relazione alle gite inserite e descritte in questo blog, gli autori declinano ogni responsabilità per incidenti occorsi ad eventuali ripetitori. Inoltre non verranno indicate difficoltà, pendenze, materiali occorrenti ecc perchè crediamo siano informazioni che competono a guide alpine, libri e/o altri siti
giovedì 27 dicembre 2012
domenica 23 dicembre 2012
Forcella Colfiedo 2720 mt
ma che bella gita!
Partiamo io, Carlo, Roy dalla stradina che c'è tra Ospitale e Cimabanche, appena finita la recinzione della zona militare.
Su per mulattiera fin nei pressi di f.lla Lerosa per poi piegare nel fantastico vallone che ci porterà alla ns. f.lla Colfiedo.
uno sguardo verso il canalone nascosto che andremo a percorrere
Qui inizia anche il vento, a forti raffiche da NW (come da previsioni).
Per questa gita oggi ci hanno anticipato 4 persone e pertanto con la traccia fatta la progressione è abbastanza buona ma nella parte finale invece preferiamo seguire una traccia nostra, a nostro parere più sicura (visti gli accumuli qua e là).
in vista di Forcella Colfiedo
Arrivati in forcella il vento è veramente insistente e ci prepariamo a scendere mentre veniamo raggiunti da 4 compaesani.
I primi 50mt di discesa, lungo il nostro cammino di salita, sono un pò difficili con neve ventata, ma il resto... puro godimento! emh, si dice powder!
Roy in piega, già su neve bella
bella neve... e con la tavola, super
Carlo si lancia verso la zona pillows
panorama... e giornata spettacolare.
Dislivello di salita = dislivello discesa = 1230mt
Partiamo io, Carlo, Roy dalla stradina che c'è tra Ospitale e Cimabanche, appena finita la recinzione della zona militare.
Su per mulattiera fin nei pressi di f.lla Lerosa per poi piegare nel fantastico vallone che ci porterà alla ns. f.lla Colfiedo.
uno sguardo verso il canalone nascosto che andremo a percorrere
Qui inizia anche il vento, a forti raffiche da NW (come da previsioni).
Per questa gita oggi ci hanno anticipato 4 persone e pertanto con la traccia fatta la progressione è abbastanza buona ma nella parte finale invece preferiamo seguire una traccia nostra, a nostro parere più sicura (visti gli accumuli qua e là).
in vista di Forcella Colfiedo
Arrivati in forcella il vento è veramente insistente e ci prepariamo a scendere mentre veniamo raggiunti da 4 compaesani.
I primi 50mt di discesa, lungo il nostro cammino di salita, sono un pò difficili con neve ventata, ma il resto... puro godimento! emh, si dice powder!
Roy in piega, già su neve bella
bella neve... e con la tavola, super
Carlo si lancia verso la zona pillows
panorama... e giornata spettacolare.
Dislivello di salita = dislivello discesa = 1230mt
lunedì 3 dicembre 2012
Cima Venegiota quota 2400mt
01-12-2012
Si, è il caso di dire: "buona la prima" !
Viste le discrete quantità di neve in giro è meglio ricorrere a gite tranquille, sicure e così risulta più che buona l'idea di Macs, Antonello e Nicoletta per questa cima.
Temperatura ideale di 0° e visibilità pessima ci accompagneranno per tutta la salita.
Si parte dalla foresta che porta all'omonima malga Venegiotta, oltrepassata la quale si prende a sx, verso il bosco rado (visibile traccia sentiero estivo).
Al termine del bosco si punta alla cima di destra dove vi si giunge, per facili pendii, con poco più di 700mt di dislivello.
polvere o cielo stellato
prime curve
La discesa avviene su bella neve e con una luminosità traditrice per almeno 200mt poi diventa più sereno, regalando un suggestivo panorama e una sciata più decisa.
bella neve
paesaggi incantati
dislivello di salita = dislivello di discesa = 710mt
Si, è il caso di dire: "buona la prima" !
Viste le discrete quantità di neve in giro è meglio ricorrere a gite tranquille, sicure e così risulta più che buona l'idea di Macs, Antonello e Nicoletta per questa cima.
Temperatura ideale di 0° e visibilità pessima ci accompagneranno per tutta la salita.
Si parte dalla foresta che porta all'omonima malga Venegiotta, oltrepassata la quale si prende a sx, verso il bosco rado (visibile traccia sentiero estivo).
Al termine del bosco si punta alla cima di destra dove vi si giunge, per facili pendii, con poco più di 700mt di dislivello.
polvere o cielo stellato
prime curve
La discesa avviene su bella neve e con una luminosità traditrice per almeno 200mt poi diventa più sereno, regalando un suggestivo panorama e una sciata più decisa.
bella neve
paesaggi incantati
dislivello di salita = dislivello di discesa = 710mt
domenica 18 novembre 2012
Col Nudo 2471mt - Alpago
Oggi bella gita nel vicino Alpago
Partiamo io, Carlo e Margherita per sentiero 965 prima per comoda mulattiera poi per sentiero, via via sempre più ripido.
bel panorama sul lago di Santa Croce
Abbandoniamo il sentiero per salire meravigliose rigole calcaree che mettono a dura prova i polpacci.
fuori traccia, sul calcare
L'ultima parte di salita sono piuttosto faticosi, su ghiaino che rallenta un pò la progessione.
quasi in vetta che si intravede lì a dx
Si comincia anche ad intravedere qualche macchia di neve dura che attraversiamo senza difficoltà, fino ad arrivare al passaggio difficile: un ripido canalino roccioso, con qualche sasso traballante e il ghiaino.... ma che fortunatamente in inverno è quasi completamente coperto ;).
Raggiungiamo la vetta e veniamo accolti da nuvole di passaggio veloci e freddo, tanto che, per lo spuntino, ci troviamo un posticino riparato dal vento, verso cima Lastei.
Iniziamo la discesa e il passaggio difficile, con le mani fredde, è un pò più da brivido.
in discesa... il passaggino l'abbiamo già superato, ma serve ancora un pò di attenzione
...e poi giù veloci per sentiero ghiaioso tenendo, questa volta, la dx orografica sotto le alte creste che rappresentano un lato del nostro vallone.
bel ghiaino veloce, da 2250m/h
dislivello salita = dislivello discesa = 1430 mt
Partiamo io, Carlo e Margherita per sentiero 965 prima per comoda mulattiera poi per sentiero, via via sempre più ripido.
bel panorama sul lago di Santa Croce
Abbandoniamo il sentiero per salire meravigliose rigole calcaree che mettono a dura prova i polpacci.
fuori traccia, sul calcare
L'ultima parte di salita sono piuttosto faticosi, su ghiaino che rallenta un pò la progessione.
quasi in vetta che si intravede lì a dx
Si comincia anche ad intravedere qualche macchia di neve dura che attraversiamo senza difficoltà, fino ad arrivare al passaggio difficile: un ripido canalino roccioso, con qualche sasso traballante e il ghiaino.... ma che fortunatamente in inverno è quasi completamente coperto ;).
Raggiungiamo la vetta e veniamo accolti da nuvole di passaggio veloci e freddo, tanto che, per lo spuntino, ci troviamo un posticino riparato dal vento, verso cima Lastei.
Iniziamo la discesa e il passaggio difficile, con le mani fredde, è un pò più da brivido.
in discesa... il passaggino l'abbiamo già superato, ma serve ancora un pò di attenzione
...e poi giù veloci per sentiero ghiaioso tenendo, questa volta, la dx orografica sotto le alte creste che rappresentano un lato del nostro vallone.
bel ghiaino veloce, da 2250m/h
dislivello salita = dislivello discesa = 1430 mt
domenica 21 ottobre 2012
Sentiero Marini - Parco Dolomiti Friulane
20-10-2012
L'ideale oggi è non superare quote elevate per non rischiare di trovare neve!
Con Macs, Marco, Antonello e Nicoletta partiamo da Pian Fontana (Val Cimoliana) alle h.9.30 a quota 930mt (2° brrr) sentiero 390... direzione Casera Laghet de Sora 1871mt.
*
subito passaggio "chiave": attraversamento torrente su tronco viscido
Un oretta e mezza e la raggiungiamo, dove facciamo una breve pausa.
Casera Laghet de Sora è ormai lontana
Ripartiamo verso destra (est) e ci incamminiamo verso la panoramica f.lla Spe dove pranziamo (io mi godo il sole... gli altri raggiungeranno anche cima Spe, 300mt più in alto per gustare un panorama ancora più ampio).
sguardo verso f.lla Spe
f.lla Spe e in alto a sx cima Spe
Proseguiamo verso il biv. Gervasutti e poi ancora verso l'esposto e difficile sentiero Marini (che ci dicono sia stato restaurato, ma le frequenti frane continuano a massacrarlo lasciando passaggi infidi su ghiaia compatta)dove in molti punti è assolutamente vietato cadere e richiedono passo fermo e assenza di vertigini.
Con prudenti saliscendi percorriamo il bellissimo versante sud di cima Ciadin di Toro: una sorta di anfiteatro roccioso magnifico e nel contempo selvaggio.
al biv. Gervasutti
parziale panoramica del sentiero Marini
Ancora infiniti saliscendi per raggiungere per ultimo il rif Pordenone dove avevamo parcheggiato la seconda auto.
prima di raggiungere il rifugio, breve contemplazione al mitico Campanile di Val Montanaia
dislivello = 1500 mt (+300mt per cima Spe)
L'ideale oggi è non superare quote elevate per non rischiare di trovare neve!
Con Macs, Marco, Antonello e Nicoletta partiamo da Pian Fontana (Val Cimoliana) alle h.9.30 a quota 930mt (2° brrr) sentiero 390... direzione Casera Laghet de Sora 1871mt.
*
subito passaggio "chiave": attraversamento torrente su tronco viscido
Un oretta e mezza e la raggiungiamo, dove facciamo una breve pausa.
Casera Laghet de Sora è ormai lontana
Ripartiamo verso destra (est) e ci incamminiamo verso la panoramica f.lla Spe dove pranziamo (io mi godo il sole... gli altri raggiungeranno anche cima Spe, 300mt più in alto per gustare un panorama ancora più ampio).
sguardo verso f.lla Spe
f.lla Spe e in alto a sx cima Spe
Proseguiamo verso il biv. Gervasutti e poi ancora verso l'esposto e difficile sentiero Marini (che ci dicono sia stato restaurato, ma le frequenti frane continuano a massacrarlo lasciando passaggi infidi su ghiaia compatta)dove in molti punti è assolutamente vietato cadere e richiedono passo fermo e assenza di vertigini.
Con prudenti saliscendi percorriamo il bellissimo versante sud di cima Ciadin di Toro: una sorta di anfiteatro roccioso magnifico e nel contempo selvaggio.
al biv. Gervasutti
parziale panoramica del sentiero Marini
Ancora infiniti saliscendi per raggiungere per ultimo il rif Pordenone dove avevamo parcheggiato la seconda auto.
prima di raggiungere il rifugio, breve contemplazione al mitico Campanile di Val Montanaia
dislivello = 1500 mt (+300mt per cima Spe)
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lunedì 24 settembre 2012
Cadini di Misurina
23-09-2012
Mi sarebbe piaciuto raccontarvi la "magia" dei Cadini di Misurina, e invece niente... nebbia tutto il giorno !
Partiamo io, Giorgio, Simone e Anna dal lago di Antorno e ci dirigiamo verso f.lla Rimbianco in ambiente nuovoloso-uggioso.
bel panorama da f.lla Rimbianco
Proseguiamo verso S in direzione rif. Fonda Savio che raggiungiamo poco dopo, dove facciamo una piccola sosta, per poi ripartire con l'intenzione di seguire il sentiero 'Durissini' in senso orario (sentiero 112).
...quasi al rif. Fonda Savio
hai capito ?!
Seguiamo il sentiero ben segnalato da tanti bolli rossi, che ad un certo punto si fanno sempre più radi e così, complice una nebbia fitta, perdiamo definitivamente la retta via. Brancoliamo su ripide ghiaie e dopo un pò di 'ravanamento' troviamo una traccia di sentiero che poi diventa segnalato e poco dopo attrezzato da fune metallica. Questo ci porterà al cospetto della cima Eotvos, a f.lla del Nevaio, quota 2620 mt.... bel panorama fuori dalle nubi e con temperatura mite (che non mi farà rimpiangere di aver dimenticato la giacca in auto).
ultimo tratto di salita verso f.lla del Nevaio
eravamo certi che sopra le nuvole ci fosse un bel cielo sereno :-)
Scediamo con percorso attrezzato verso f.lla Verzi e poi ancora verso il rif. Città di Carpi e al crocevia seguiremo le indicazioni di f.lla della Neve, sentiero 118.
tratto attrezzato di discesa da f.lla Verzi
Da qui giù dritti, sempre per stesso sentiero, verso il ns. punto di partenza.
diamo un saluto a f.lla della Neve (intanto la visibilità è migliorata)
Dislivello di salita = dislivello di discesa = 970mt
Mi sarebbe piaciuto raccontarvi la "magia" dei Cadini di Misurina, e invece niente... nebbia tutto il giorno !
Partiamo io, Giorgio, Simone e Anna dal lago di Antorno e ci dirigiamo verso f.lla Rimbianco in ambiente nuovoloso-uggioso.
bel panorama da f.lla Rimbianco
Proseguiamo verso S in direzione rif. Fonda Savio che raggiungiamo poco dopo, dove facciamo una piccola sosta, per poi ripartire con l'intenzione di seguire il sentiero 'Durissini' in senso orario (sentiero 112).
...quasi al rif. Fonda Savio
hai capito ?!
Seguiamo il sentiero ben segnalato da tanti bolli rossi, che ad un certo punto si fanno sempre più radi e così, complice una nebbia fitta, perdiamo definitivamente la retta via. Brancoliamo su ripide ghiaie e dopo un pò di 'ravanamento' troviamo una traccia di sentiero che poi diventa segnalato e poco dopo attrezzato da fune metallica. Questo ci porterà al cospetto della cima Eotvos, a f.lla del Nevaio, quota 2620 mt.... bel panorama fuori dalle nubi e con temperatura mite (che non mi farà rimpiangere di aver dimenticato la giacca in auto).
ultimo tratto di salita verso f.lla del Nevaio
eravamo certi che sopra le nuvole ci fosse un bel cielo sereno :-)
Scediamo con percorso attrezzato verso f.lla Verzi e poi ancora verso il rif. Città di Carpi e al crocevia seguiremo le indicazioni di f.lla della Neve, sentiero 118.
tratto attrezzato di discesa da f.lla Verzi
Da qui giù dritti, sempre per stesso sentiero, verso il ns. punto di partenza.
diamo un saluto a f.lla della Neve (intanto la visibilità è migliorata)
Dislivello di salita = dislivello di discesa = 970mt
domenica 16 settembre 2012
Sasso Vernale 3058 - via normale
Partiamo dal parcheggio 1850mt io e Marco verso il “villaggio” delle Fuciade, che raggiungiamo in un quarto d’ora.
salutiamo loc. Fuciade con suoi i vecchi fienili ora diventati belle casette
Di seguito seguiamo il sentiero con indicazione Passo delle Cirelle e procediamo prima per prati e poi per ghiaione abbastanza agevole.
Raggiunto il passo siamo in vista finalmente della nostra meta: il Sasso Vernale. Per raggiungerlo dovremo prima arrivare al Passo o F.lla dell’Ombrettola che si fa desiderare con una serie di saliscendi su ghiaione.
il Sasso Vernale visto dal Passo delle Cirelle
Per percorrere la via normale del Sasso Vernale bisogna oltrepassare il passo Ombrettola, verso il rif Falier, e scendere 20-30mt di dislivello per poi piegare verso Sx dove, poco dopo, si intravedono i primi ometti che segneranno la retta via fino in vetta.
La salita segue in linea di massima la cresta Sud ed è valutata di I° grado (roccia prevalentemente friabile e ghiaia su balze-cenge esposte).
Rischio di essere scontato ma la vetta regala panorami spettacolari !
contemplazione della parete Sud della Marmolada (Punta Penia) e del Vernel
Scendiamo seguendo l’itinerario di salita e dopo il Passo delle Cirelle ci attende un ghiaione da urlo che percorreremo a massima velocità.
lungo la discesa, un colpo d'occhio verso dovremo tornare
Dislivello salita = dislivello discesa = 1300 mt
salutiamo loc. Fuciade con suoi i vecchi fienili ora diventati belle casette
Di seguito seguiamo il sentiero con indicazione Passo delle Cirelle e procediamo prima per prati e poi per ghiaione abbastanza agevole.
Raggiunto il passo siamo in vista finalmente della nostra meta: il Sasso Vernale. Per raggiungerlo dovremo prima arrivare al Passo o F.lla dell’Ombrettola che si fa desiderare con una serie di saliscendi su ghiaione.
il Sasso Vernale visto dal Passo delle Cirelle
Per percorrere la via normale del Sasso Vernale bisogna oltrepassare il passo Ombrettola, verso il rif Falier, e scendere 20-30mt di dislivello per poi piegare verso Sx dove, poco dopo, si intravedono i primi ometti che segneranno la retta via fino in vetta.
La salita segue in linea di massima la cresta Sud ed è valutata di I° grado (roccia prevalentemente friabile e ghiaia su balze-cenge esposte).
Rischio di essere scontato ma la vetta regala panorami spettacolari !
contemplazione della parete Sud della Marmolada (Punta Penia) e del Vernel
Scendiamo seguendo l’itinerario di salita e dopo il Passo delle Cirelle ci attende un ghiaione da urlo che percorreremo a massima velocità.
lungo la discesa, un colpo d'occhio verso dovremo tornare
Dislivello salita = dislivello discesa = 1300 mt
mercoledì 22 agosto 2012
Ferrata Lipella - Tofana di Rozes
Partiamo io e Paola dal rif Dibona seguendo le indicazioni per “ferrata Lipella – Castelletto” che ci portano verso Ovest, per un inizio di circumnavigazione della Tofana di Rozes.
Tofana di Rozes vista dalla partenza
In un oretta siamo all’attacco della ferrata che, dopo una cinquantina di mt, entra in un affascinante galleria (galleria ricavata nella roccia, a colpi di mina, nel corso della 1^guerra mondiale) nella quale si prosegue abbastanza agevolmente, grazie alle lampade frontali.
primi metri della ferrata Lipella; in alto l'inizio della galleria
Finite le gallerie la ferrata comincia a perdere quota e scendendo ci deposita su una grande cengia ghiaiosa, anch’essa in leggera discesa.
grande e lunga cengia ghiaiosa
Si riprende a salire seguendo i cavi metallici per poi raggiungere un'altra cengia che quasi pianeggiante ci porta ad un'altra grande parete che ci porterà alle “tre dita”.
cengia rocciosa, tratti esposti
...la ferrata continua
Qui siamo di fronte ad un bivio: sx porta al rif Giussani e a dx porta alla cima. Qualche fitta al ginocchio di Paola ci consiglia di proseguire il giro verso il rifugio.
opposto versante (est) in vista del rif. Giussani, con alle spalle la Tofana di mezzo
Proseguiamo fino a raggiungere l’auto al Dibona e diamo un ultima occhiata alla Tofana che, a prima vista, non sembra proprio così mastodontica!
Tofana di Rozes vista dalla partenza
In un oretta siamo all’attacco della ferrata che, dopo una cinquantina di mt, entra in un affascinante galleria (galleria ricavata nella roccia, a colpi di mina, nel corso della 1^guerra mondiale) nella quale si prosegue abbastanza agevolmente, grazie alle lampade frontali.
primi metri della ferrata Lipella; in alto l'inizio della galleria
Finite le gallerie la ferrata comincia a perdere quota e scendendo ci deposita su una grande cengia ghiaiosa, anch’essa in leggera discesa.
grande e lunga cengia ghiaiosa
Si riprende a salire seguendo i cavi metallici per poi raggiungere un'altra cengia che quasi pianeggiante ci porta ad un'altra grande parete che ci porterà alle “tre dita”.
cengia rocciosa, tratti esposti
...la ferrata continua
Qui siamo di fronte ad un bivio: sx porta al rif Giussani e a dx porta alla cima. Qualche fitta al ginocchio di Paola ci consiglia di proseguire il giro verso il rifugio.
opposto versante (est) in vista del rif. Giussani, con alle spalle la Tofana di mezzo
Proseguiamo fino a raggiungere l’auto al Dibona e diamo un ultima occhiata alla Tofana che, a prima vista, non sembra proprio così mastodontica!
lunedì 23 luglio 2012
Ferrata degli Alpini - Col dei Bos
22-07-2012
Per risvegliare i muscoli di Paola e Luca ho deciso per questa "palestra ferrata" con tutti gli ingredienti giusti: avvicinamento breve, ferrata breve (disl.300mt / svil. 450mt), abbastanza difficile, superattrezzata, possibilità di vie di fuga, discesa abbastanza facile.
Dopo mezz'oretta di agevole cammino, siamo all'attacco alle 10.30 e come previsto la ferrata è piuttosto trafficata ma, mentre noi arriviamo già con gli imbraghi indossati, molti devono ancora calzarli... così approfittiamo per qualche sorpasso.
Luca prossimo all'attacco (indicato con la freccia)
La nostra via parte subito decisa e verticale ma grazie ai cavi metallici nuovi di zecca e ben tesi, supportati da numerosi ancoraggi, la progressione è abbastanza agevole.
tratti verticali alternati a...
...traversi esposti
Poco dopo metà itinerario il cielo sereno lascia spazio ai nuvoloni e, poco dopo, veniamo bersagliati da una bella tempesta che, al momento, non bagna !
inziata la tempesta con chicchi grandi come le zigulì
Breve indecisione se prendere una delle vie di fuga ma poi decidiamo di proseguire.
In cima a Col dei Bos facciamo un piccolo spuntino e poi giù per il sentiero ghiaioso e in un oretta siamo all'auto.
un'occhiata verso il rif.Scoiattoli e le 5 torri, non ancora interessati al maltempo, dove la ns. piccola sta passeggiando con i nonni
Per risvegliare i muscoli di Paola e Luca ho deciso per questa "palestra ferrata" con tutti gli ingredienti giusti: avvicinamento breve, ferrata breve (disl.300mt / svil. 450mt), abbastanza difficile, superattrezzata, possibilità di vie di fuga, discesa abbastanza facile.
Dopo mezz'oretta di agevole cammino, siamo all'attacco alle 10.30 e come previsto la ferrata è piuttosto trafficata ma, mentre noi arriviamo già con gli imbraghi indossati, molti devono ancora calzarli... così approfittiamo per qualche sorpasso.
Luca prossimo all'attacco (indicato con la freccia)
La nostra via parte subito decisa e verticale ma grazie ai cavi metallici nuovi di zecca e ben tesi, supportati da numerosi ancoraggi, la progressione è abbastanza agevole.
tratti verticali alternati a...
...traversi esposti
Poco dopo metà itinerario il cielo sereno lascia spazio ai nuvoloni e, poco dopo, veniamo bersagliati da una bella tempesta che, al momento, non bagna !
inziata la tempesta con chicchi grandi come le zigulì
Breve indecisione se prendere una delle vie di fuga ma poi decidiamo di proseguire.
In cima a Col dei Bos facciamo un piccolo spuntino e poi giù per il sentiero ghiaioso e in un oretta siamo all'auto.
un'occhiata verso il rif.Scoiattoli e le 5 torri, non ancora interessati al maltempo, dove la ns. piccola sta passeggiando con i nonni
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